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foto di repertorio

MARZANO APPIO / ROCCAMONFINA / SESSA AURUNCA – Castagneti flagellati dal cinipide, produzione in calo del 70%. Disastro economico per centinaia di famiglie e imprese

MARZANO APPIO / ROCCAMONFINA / SESSA AURUNCA – Il flagello del cinipide che da diversi anni si sta abbattendo sui castagneti dell’Alto Casertano, continua ad avere effetti devastanti sull’economia di molte comunità dell’area; comunità che traevano linfa vitale dal ciclo della castagna. Dall’inzio dell’infezione (2002) ad oggi, la produzione di castagna è ridotta, mediamente del 70%
Anche quest’anno i danni prodotti dal Cinipe diventano importanti e quindi pesanti per l’economia di centinai di famiglie. Arriva dal Piedimonte (dove furono importate piante di castagna dall’oriente) e devasta i castagneti italiani. Lungo i fertili pendii del vulcano di Roccamonfina sono diverse decine gli ettari flagellati dal parassita. I primi dati sul raccolto di quest’anno indicano grosse perdite commerciali e danni alle piante secolari. Quintali di pregiato prodotto – fra i migliori in assoluto in tutta Europa – potrebbero essere irrimediabilmente persi. La lotta chimica, oltre che dannosa per l’ecosistema, appare di difficile attuazione. Coì la speranza dei produttori locali è affidata ad un altro piccolo insetto, il Torymus Sinensis Kamijo – anch’esso proveniente dall’oriente – che a Roccamonfina chiamano ‘Tora Tora’. Ogni anno il vasto territorio – compreso fra i comuni di Roccamnonfina, Teano, Marzano Appio, Tora e Piccili, Conca Della Campania, Sessa Aurunca, Mignano Monte Lungo e Caianello – è capace di produrre oltre 400mila quintali di castagne divise in cinque varietà; fra esse spicca la primitiva che è praticamente unica nel panorama internazionale. Numeri capaci di produrre un giuro d’affari che sfiora i 50milioni di euro ogni anno. Migliaia di famiglie, decine di imprese si reggono sulla produzione e il commercio della castagna.
L’imenottero cinipide Dryocosmus kuriphilus Yatsumatsu è un piccolo insetto di colore nero da adulto, particolarmente dannoso per il castagno, originario della Cina ma ormai ampiamente diffuso in Giappone, Corea e Stati Uniti. E’ stato segnalato per la prima volta in Italia nel 2002 (prima segnalazione anche per l’Europa) in provincia di Cuneo. Per il terzo anno consecutivo si manifesta nell’area di Roccamonfina Gli attacchi di questo temibile fitofago possono determinare gravi danni, con perdite rilevanti non solo per quanto riguarda la produzione di frutti, ma anche con riferimento agli accrescimenti legnosi. L’economia di una vasta area rischia il tracollo a causa della crisi che sta investendo il settore produttivo della castana. Il Cinipide è arrivato in Italia attraverso delle gemme importate dall’oriente e utilizzate dai vivai piemontesi per gli innesti. La propagazione del parassita sul territorio nazionale è stata proporzionale alla diffusione della varietà giapponese

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