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Riardo / Capri – Sequestro del lido Nettuno, Perrella: ho sempre agito nel rispetto della legge. Pronto a chiedere danni

Riardo / Capri – L’imprenditore Raffaele Perrella, amministratore e legale rappresentante pro tempore del Nettuno srl, proprietaria dello stabilimento balneare conosciuto come Lido Nettuno, interviene sulla vicenda giudiziaria che ha condotto al sequestro del lido stesso. Perrella chiarisce che lui ha sempre operato nel rispetto della legge e quindi ripone piena fiducia nell’operato della magistratura. Perrella sottolinea di essere pronto ad attivare le azioni legali necessarie  eventualmente anche nei confronti degli Enti Pubblici ove venisse accertata la loro responsabilità all’esito del procedimento penale in corso, per il risarcimento dei danni.

Le dichiarazioni di Raffaele Perrella:

“Sono un imprenditore che ha operato per oltre cinquanta anni nel rispetto della legge e sono stato sempre a fianco delle istituzioni pubbliche e delle forze dell’ordine che hanno tutelato la mia persona e quella dei miei familiari.
Ho acquistato le quote sociali della società Nettuno circa 15 anni fa; nell’anno 1986 i precedenti proprietari presentarono una domanda di condono edilizio ex legge n. 47/85 per sanare alcuni piccoli “abusi” per complessivi 120 metri quadrati di superficie, ovvero appena il 3% della superficie complessiva dello stabilimento balneare (pari a 4000 metri quadrati), la cui costruzione è iniziata nel 1958 ed è proseguita negli anni successivi sino al 1980 in forza di licenze edilizie rilasciate dal Comune di Anacapri assentite con i nulla osta dalla Sovrintendenza di Napoli, tant’è che lo stabilimento balneare ha operato commercialmente l’attività di balneazione e di bar-ristorante per oltre cinquanta anni.
Per portare avanti la menzionata pratica di condono edilizio, ho affidato allo studio Pininfarina la esecuzione di un progetto di riqualificazione del predetto stabilimento balneare costituente condizione imprescindibile per il riesame della pratica stessa in virtù del Protocollo di intesa del 2001 raggiunto tra la Regione Campania e la Sovrintendenza di Napoli; la stessa sentenza del TAR Campania di Napoli n. 4629/2012 relativa al giudizio intrapreso dalla Nettuno snc ne sollecitava il riesame essendo stata annullata per difetto di motivazione la autorizzazione paesaggistica rilasciata nel 1994, sempre in riferimento a tale domanda di condono, dal Comune di Anacapri.
Ho quindi avviato l’iter amministrativo di cui alla domanda di condono edilizio e mi sono state concesse dopo quasi due anni tutte le autorizzazioni, ho iniziato pertanto i lavori, che prevedevano, come da progetto di riqualificazione, anche la demolizione di consistenti costruzioni legittime con l’inserimento di vaste aree a verde; lavori questi che sono stati continuamente monitorati dal Comune di Anacapri, dal Sovrintendente di Napoli e dalla Guardia di Finanza senza che venisse mai riscontrata nel corso degli innumerevoli sopralluoghi alcuna difformità e/o irregolarità di qualsivoglia genere rispetto a quanto autorizzato con i permessi a costruire e richiesto dalla Sovrintendenza.
In considerazione di quanto sopra, ho, quindi, pienamente fiducia nella Magistratura ed auspico che questa faccia al più presto chiarezza in merito a questa vicenda portando alla luce la correttezza e la regolarità dell’iter amministrativo sotteso al rilascio dei permessi a costruire.
In ogni caso, sin da ora, mi riservo di agire in sede civile per chiedere il risarcimento dei danni alla mia persona ed alla mia immagine di imprenditore, oltre che dei danni materiali subiti e subendi e ciò eventualmente anche nei confronti degli Enti Pubblici ove venisse accertata la loro responsabilità all’esito del procedimento penale in corso”.

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