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MADDALONI – Operaio abbandonato alla stazione di Caserta e poi morto in ospedale, arriva l’esposto dei sindacati

MADDALONI – Depositato in Procura dal legale Giancarlo Pezzuti per conto della Flai-Cgil un esposto per fare chiarezza sulla morte dell’indiano Narinder Singh, 38 anni, deceduto per un arresto cardiaco all’ospedale di Maddaloni dove era arrivato dopo essere stato abbandonato agonizzante da un’auto alla stazione di Caserta. Il “sospetto piu’ che fondato – spiega Giovanni Mininni, segretario nazionale della Fial-Cgil – e’ che dietro la morte di Narinder vi possa essere una delle tante storie di sfruttamento lavorativo e di riduzione in schiavitu’. L’uomo aveva estese scottature sul corpo, e non aveva con se’ il cellulare, che probabilmente gli e’ stato sottratto dai suoi sfruttatori. Per questo auspichiamo che la Procura disponga almeno l’autopsia sul corpo, per fugare ogni dubbio. Anche perche’ lo stesso Narinder, prima di morire, ha raccontato che lavorava presso un’azienda agricola e di allevamento di Castel Volturno, dove curava gli animali, in particolari cavalli e vacche”.  Nell’ ospedale a Maddaloni è stato curato per l’eccessiva disidratazione e il denutrimento, ma 20 giorni dopo il ricovero, il 26 luglio scorso, Narinder è morto. Sulla salma non e’ stata fatta alcuna autopsia, ma la morte e’ stata derubricata come decesso naturale; il corpo e’ ancora alla sala mortuaria dell’ospedale, in attesa che dall’India arrivi il nipote del 38enne per riportarlo in patria.

 

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