TEANO – Scandalo autovelox, tutti assolti. Si chiude anche l’ultima parte del processo che coinvolgeva l’allora comandante dei caschi bianchi Antonio di Nardo e l’agente Papa. Sotto processo con loro anche il titolare della società che gestiva le apparecchiature, Pasquale Iadicicco. L’inchiesta – nella quale era finita anche parte dell’allora giunta municipale – è relativa agli autovelox collocati sulla statale Casilina e sulla statale Appia. Inoltre la stessa indagine riguarda il semaforo ubicato nella frazione di Borgonuovo che era munito di occhio elettronico per il rilevamento delle violazioni del codice della strada. A carico degli indagati reati riconducibili alla irregolare gestione delle procedure di appalto e gestione dei semafori e degli autovelox installati all’epoca sul territorio comunale. In pratica il GIP aveva ipotizzato che si sarebbe proceduto ad affidare la gestione dei dispositivi del traffico con incarico diretto ad una ditta di Roma e procedendo successivamente a concedere una proroga definita dagli inquirenti “infinita”. Si ipotizzavano tra gli altri i reati di omessa comunicazione dei dati alla prefettura di Caserta, al falso in atto pubblico ed all’omissione in atti di ufficio. Accuse inp arte cadute per prescrizione in parte ritenute infondate dai giudici. Nel collegio difensivo, fra gli altri, gli avvocati Marco Andrea Zarone e Alberto Barletta
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