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DRAGONI – Costruzione forno crematorio: diatriba infuocata

DRAGONI (di Carmine Di Resta) – Ancora una volta, il paese è stato tappezzato da numerosi manifesti. L’argomento è sempre lo stesso da mesi e verte sulla costruzione del tempio della cremazione. A mantenere accesa la diatriba, il comitato cittadino “No al forno crematorio a Dragoni” che ha realizzato un nuovo manifesto firmato dalla presidentessa del comitato Giuseppina Micco.  Nell’avviso alla cittadinanza, sono state elencate tutte le perplessità in merito alla costruzione del su citato impianto in otto punti lungamente analizzati. A chiare lettere sono state presentate numerose motivazioni che hanno spinto molti cittadini ad aderire alla petizione al fine di evitare che tale costruzione possa essere realizzata. Tra gli interrogativi del comitato, ci si chiede quale possa essere l’interesse pubblico e sociale della comunità alla realizzazione di un forno, vista l’assenza di domande per la cremazione. Il comitato chiede, inoltre, quale possa essere la ricaduta dell’impianto in questione sugli abitanti e quale impatto produrrà su un territorio a vocazione prevalentemente agricola, e cosa accadrà in caso di guasto.  Ricordiamo che a mettere nero su bianco  la propria firma per manifestare il proprio disaccordo (aderendo alla petizione) sono stati circa mille cittadini dragonesi.   D’altro canto, l’amministrazione comunale, più volte, ha tentato di palesare tutti i vantaggi che tale costruzione potenzialmente può apportare al paese, soprattutto vantaggi di carattere occupazionale ed economico. Difatti, il primo cittadino, pochissimi giorni fa, si è reso promotore di un incontro per cercare di chiarire una volta e per tutte la questione “forno crematorio”.  All’incontro hanno partecipato  il direttore provinciale dell’Arpac Caserta, Agostino Delle Femmine, la dirigente responsabile dell’U.O.P.C. del distretto sanitario Asl di Piedimonte Matese, Marina Cautillo, il funzionario responsabile dell’ufficio A.U.A. del settore Ambiente della Provincia di Caserta, Gerardo De Rosa, il tecnico progettista Roberto Fabrizio ed il perito della società Facultative Tecnologici che realizzerà il forno, Simone Biagi, una delegazione del Comitato No Forno Crematorio guidata dalla presidente Pina Micco, il sindaco Silvio Lavornia e il suo vice Pierino Piucci accompagnati da tutti gli esponenti della maggioranza consiliare. Assenti le consigliere di minoranza di “Obiettivo Dragoni” Anna Di Bernardo e Antonella D’Aloia che, sebbene regolarmente invitate, hanno scelto ancora una volta di non confrontarsi nel merito del progetto. Molto significativo è stato l’intervento del direttore provinciale dell’Arpac Delle Femmine che, nel premettere come qualsiasi attività umana sia impattante sulla natura, ha spiegato in maniera semplice come in realtà inquini molto di più un caminetto di una abitazione privata che brucia 70 kg di legna, o la plastica ed i rifiuti lungo le strade o anche un pneumatico nelle campagne, piuttosto che un corpo di pari peso nel tempio crematorio.  Nel contempo, Delle Femmine ha assicurato l’attenzione e la vigilanza massima dell’Arpac quando il forno entrerà in funzione per tutelare la salute dei cittadini tutti. Intanto l’amministrazione comunale, che considera tali polemiche “strumentali” da parte della minoranza, interessata (a detta dell’amministrazione),  a portare avanti una battaglia di carattere personale nei confronti di taluni esponenti dell’attuale maggioranza – fa sapere che si è messa a lavoro per realizzare ancora altri progetti come i lavori (già iniziati) di ampliamento della pubblica illuminazione nella zona pantano (via Crocevia, via Nocelle, rione Madonna degli Angeli acc..),  i lavori per la realizzazione del polo scolastico nella frazione San Marco ed i lavori per la realizzazione dell’impianto di depurazione dei vari collettori fognari.

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