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VAIRANO PATENORA – Pietro Robbio ammesso all’Ordine Sacro, il vescovo Cirulli: “La tua realizzazione è nel progetto di Dio”

VAIRANO PATENORA (di Nicolina Moretta) – Sabato sera del 23 giugno 2018, nella chiesa San Bartolomeo Apostolo di Vairano Patenora, si è svolta la Celebrazione Eucaristica per l’Ammissione all’Ordine Sacro del giovane Pietro Robbio, di lui il Vescovo Giacomo Cirulli ha detto: “Il bravo e buono Pietro.” La chiesa era stracolma di fedeli venuti anche da fuori.  Dopo l’Ammissione, commovente l’abbraccio del Vescovo al giovane Pietro che fino ad allora era rimasto seduto al primo banco con la madre: Maria Assunta, il padre: Tommaso, la sorella: Michela e il cognato: Fabio Capaccione.
Non a caso durante l’omelia il Vescovo Cirulli ha parlato di Giovanni Battista: “E’ una figura cerniera che unisce il Nuovo e l’Antico Testamento. Giovanni è stato mandato e voluto da Dio, per preparare un popolo ad accogliere Gesù Cristo. Come il popolo ascoltando la sua voce deve rendersi conto del riconoscimento, liberandosi del peccato, l’unica strada per conoscere Dio. Da sempre Giovanni è stato destinatario di un progetto importantissimo: il progetto di Dio, che è stato realizzato. E ora siamo qui riuniti per il progetto importantissimo di Pietro, nella sua parrocchia, dove è cresciuto. Pietro, anche tu sei stato pensato da sempre, Dio ha un progetto per te, che tu devi portare a compimento. Un progetto entusiasmante, di dedizione totale per i fratelli e le sorelle. E in questo progetto voluto da Dio, troverai la tua realizzazione.” E ancora precisa: “ La tua realizzazione è nel progetto di Dio. Dio vuole questo e anche il Vescovo.” Aggiunge: “ A te deve stare a cuore la felicità del tuo prossimo, questa è la tua felicità di vita.” E amplia l’orizzonte. “ Per tutte le vocazioni della vita, la strada è tracciata da Colui che davvero conosce qual è la nostra felicità.” Così conclude Monsignor Cirulli e a fine Messa don Gianluigi D’Angelo, parroco di Vairano Patenora, ringrazia tutti gli intervenuti. Ma dire che Monsignor Cirulli conclude è una frase un po’ utopica, Egli continua a comunicare amore al suo gregge fin quando non esce di scena, con ilarità lo intrattiene in un abbraccio paterno: “ Don Gianluigi mi ha anticipato nei ringraziamenti, ma voglio ringraziare anche don Antonino De Trucco, parroco di Marzano Appio, dove Pietro svolge il tirocinio pastorale, i genitori di Pietro che l’hanno saputo crescere così bene e ricordarvi che qua a Vairano Patenora domani ci sono le cresime. Io dormo qua.” I fedeli sorridono contenti alla sua battuta, Egli si accosta e saluta sorridente e gioviale i genitori di Pietro e si avvia all’uscita sempre sorridente, salutando e benedicendo i presenti. Di Lui è già stato detto che è papa franceschiano, ma a guardare il Suo slancio empatico affettivo verso ciascun singolo, che ricerca e incontra anche solo attraverso lo sguardo, se non con la vicinanza e la parola, vengono alla mente a noi più adulti i tratti comunicativi familiari di San Giovanni Paolo II.

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