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Cellole – Ieri i festeggiamenti per la sindaca Compasso, ora il duro lavoro per trovare la quadra sull’esecutivo

Cellole (di Armando Cappelli) – Cellole Libera ha festeggiato ma ora arriva il compito più duro, quello della composizione della giunta. Grande festa ieri sera in piazza Compasso per festeggiare la vittoria della sindaca Cristina Compasso e la sua squadra tra emozione, buon cibo e divertimento. Purtroppo il tempo è sempre poco ed ormai ne resta pochissimo per definire l’esecutivo, le posizioni sono poche e gli aspiranti sono tanti. Qualcuno dovrà fare un passo in dietro e rivedere le proprie aspettative. In questa prima fase non trapela nessuna indiscrezione sulla composizione quindi proviamo ad analizzare la situazione ed ipotizzare la composizione della nuova amministrazione cellolese. Cellole deve avere un sindaco, un vicesindaco, un presidente del consiglio e tre assessori (non dimentichiamo che sindaco e vicesindaco ricoprono anche la carica di assessore). Quindi in totale sei posizioni che devono essere in linea con la ‘quota rosa’, in questo caso 2 maschi, 2 femmine e 2 che possono essere sia maschio che femmina. Il più votato in assoluto è Giovanni Iovino con 672 voti, in seconda posizione troviamo Giovanni Di Meo ed in terza Francesco Barretta. Per una questione di continuità e per l’apporto dato dalla sua squadra, sembra giusto che Barretta sia nominato vicesindaco, anche se giovane e senza esperienza amministrativa. C’è però Iovino che, da primo eletto, potrebbe aspirare anche lui a quella posizione ed inoltre ha molta più esperienza sul campo. Probabilmente quest’ultimo dovrà fare un passo indietro e “accontentarsi” di un assessorato, ad esempio lavori pubblici, urbanistica ed ambiente. Di Meo, il più navigato e di maggiore garanzia, potrebbe continuare come presidente del consiglio. A questo punto abbiamo occupato le prime 4 posizioni e ci ritroviamo con tre uomini e una donna; mancano all’appello ancora due posizioni di cui almeno una deve essere donna. La prima donna eletta è Antonietta Marchigiano che già proviene da un’esperienza amministrativa. La  seconda è Marianna Mauriello supportata da Generazione Aurunca. Potrebbero essere proprio loro gli ultimi due assessori e si formerebbe una squadra formata da tre uomini e tre donne, equilibrio perfetto. E Umberto Sarno? Lui è stato particolarmente attivo nella formazione della lista e in campagna elettorale, senza contare l’esperienza amministrativa che porta con sè. Purtroppo per lui “a voti” è l’ultimo dei consiglieri di maggioranza; probabilmente dovrà fare un passo indietro proprio per questo motivo. Abbiamo detto tre uomini e tre donne, ma torniamo per un attimo ai primi giorni di campagna elettorale ed analizziamola: è evidente che la campagna di Compasso è basata sulle donne, ricordiamo tutti lo slogan “la donna è patrimonio dell’umanità”. Bene, per formare una squadra totalmente in linea con i discorsi elettorali il 3 a 3 è già una forzatura, l’ideale sarebbe avere 4 donne e solamente 2 uomini per arrivare ad un’amministrazione rosa; dispiace per Sarno ma in questo ragionamento non solo non c’è posto per lui, ma addirittura si dovrebbe sacrificare uno dei 3 uomini di cui sopra a favore di una donna che, per meriti elettorali, potrebbe essere Loredana Manfredi. Ma chi sacrificare? Bella domanda. Forse il più sacrificabile è proprio Di Meo. Quindi due ipotesi di esecutivo: la prima è formata da Compasso, Barretta, Di Meo, Iovino, Marchegiano e Mauriello; la seconda da Compasso, Barretta, Iovino, Marchegiano, Mauriello, Manfredi. Ci sarebbe anche una terza ipotesi con 4 uomini e soltanto 2 donne: Compasso, Barretta, Di Meo, Iovino, Sarno e Mauriello ma sarebbe in netta controtendenza con la campagna elettorale e fa leva sulla decisione di scegliere uno soltanto tra Iovino e Marchegiano dato che i due fanno parte dello stesso gruppo, e Iovino è nettamente più forte. C’è un’ultima soluzione al rebus, un altro tipo di assetto come l’assessorato a tempo, a rotazione, del tipo un anno io e un anno tu. Anche questo tipo di accordo, che farebbe contenti un po’ tutti, potrebbe creare qualche piccolo attrito come, ad esempio, la decisione su chi saranno i primi nominati oppure sulla “livella” che si andrebbe a creare e che metterebbe tutti sullo stesso piano indipendentemente dal contributo alla vittoria. Tranne per l’incarico di presidente del consiglio che deve essere votato in aula, tutte le altre cariche sono di esclusiva competenza del sindaco, quindi è la Compasso che alla fine decide cosa fare. In ogni caso qualcuno ci resterà male ma in fondo è normale che sia così.

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