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GRICIGNANO D’AVERSA – Morì dopo il parto, 14 medici a giudizio

GRICIGNANO D’AVERSA – Morì dopo aver messo al mondo due bambine ed aver pianto per la morte del terzo figlio, ascoltata la cognata e il marito della vittima. Il processo che vede imputati 14 medici delle due strutture sanitarie (Stefano Addeo, Renato Brembo, Gerardo Buonanno, Vincenzo Cacciapuoti, Gerardo Cardone, Giuseppe Ciccarelli, Giovanni De Carlo, Antonio Della Gala, Giuseppe Delle Donne, Pasquale Favale, Pietro Granata, Giuliano Grasso, Crescenzo Pezone ed Antonio Russo) è stato poi aggiornato per ascoltare il medico che ha effettuato il parto cesareo ed altri parenti della vittima. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Giuseppe Stellato, Claudio Sgambato, Giovanni Abbate. Davanti al giudice monocratico del tribunale di Santa Maria Capua Vetere la cognata di Francesca ha ripercorso l’odissea vissuta stando accanto a Francesca Oliva. La donna ha ripercorso tutta la sofferenza di Francesca, trattata dai medici dell’ospedale di Giugliano e da quelli della clinica Pineta Grande di Castel Volturno come una minaccia fetale. In realtà quei dolori celavano una infenzione all’utero che, secondo quanto ricostruito dalla Procura sammaritana e sostenuto dalla famiglia non avrebbe portato alla morte se fosse stata individuata in tempo. La testimone ha raccontato anche dei continui contatti col ginecologo privato, anche dopo il primo ricovero all’ospedale di Giugliano, e la successiva decisione di recarsi alla struttura di Pineta Grande a Castel Volturno. Dove, dopo diverse ore dal ricovero, viene deciso di effettuare un cesareo d’urgenza dopo essersi accorti che uno dei bambini che portava in grembo era morto. Ma qui, secondo la ricostruzione dell’accusa, sarebbe stato commesso un altro errore: non trattare la paziente con un antibiotico mirato, ma ricoverarla in reparto, pensando che la sofferenza fosse stata creata dal bambino morto. Invece così non era e Francesca, nella notte, dopo aver dato alla luce due bambini vivi, spirò. In aula è stato ascoltato anche il marito della donna, Alessandro Puca ed i carabinieri di Castel Volturno e Giugliano che hanno curato le indagini dopo la denuncia della famiglia.

 

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