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TEANO – Bracciante si ritrova possessore di partita Iva, ma è solo una truffa: indaga la Procura

TEANO (di Antonio Migliozzi) – Ritrovarsi con una partita IVA accesa, delle spese effettuate, un’auto intestata ed altro ancora a propria insaputa. E’ l’amara sorpresa che Angela Boragine di Teano ha scoperto da poco quando dall’INPS le è giunta la comunicazione di non poter usufruire dell’assegno di disoccupazione per le suddette ragioni. “Lavoro la campagna da diverso tempo – ha dichiarato la signora Angela Boragine – e dopo aver regolarmente lavorato le mie 106 giornate regolarmente dichiarate dal mio datore di lavoro, aspettavo l’assegno di disoccupazione che mi spetta, avendo prodotto regolare richiesta. Purtroppo, dopo diverso tempo, mi è giunta questa notizia che sarei titolare di una partita IVA con tutte le conseguenze. Ovviamente sono stata diversi giorni a pensare questa cosa che mi sembrava inverosimile, per poi recarmi dall’avvocato per risolvere il problema”. Dalle indagini che ne sono susseguite, Angela Boragine ha scoperto questa truffa perpetrata ai suoi danni ed a sua insaputa, una truffa che durava da ben quattro anni. Immediatamente è scattata la denuncia presso i Carabinieri e la Guardia di Finanza, informando gli uffici preposti dell’INPS della truffa subita con tanto di documentazione. “Malgrado quanto esibito – ha dichiarato Angela Boragine – dall’INPS di Caserta mi è stata ugualmente negato l’assegno di disoccupazione. Sono stata anche personalmente presso gli uffici INPS di Sessa Aurunca, laddove sono stata anche trattata male e letteralmente cacciata fuori. E’ mai possibile che, malgrado una persona truffata esibisca un’intera documentazione relativa a questa sostituzione di persona e quant’altro, con tanto di denunce che non lasciano dubbi alla truffa subita, non si possa accedere ad un proprio diritto. Intanto il mio datore di lavoro è stato i costretto a non potermi rinnovare il contratto per queste ragioni, e sono stata costretta a rivolgermi ad un altro imprenditore per poter onestamente lavorare la campagna”. La documentazione esibita da Angela Boragine è alquanto voluminosa e non lascia nessun equivoco alla truffa che la stessa avrebbe subito, ma purtroppo il suo problema non sembra affatto risolto.

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