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Municipio di Pietramelara

Pietramelara – Bar in piazza Mercato, il Consiglio di Stato durissimo con la Med

Pietramelara – La sentenza del Consiglio di Stato demolisce le pretese dell’impresa Med che gestiva, fino a qualche mese fa, il bar in piazza Mercato. I giudici romani si sono pronunciati sul  ricorso 1509 del 2018, proposto dalla Med srl contro il Comune di Pietramelara per la rfiorma dellordinanza cautelare del Tar Campania, con cui I giudici di Napoli hanno respinto la domanda di cautela proposta dall’appellante.  I giudici del Consiglio di Stato sono stati chiarissimi e durissimi: “Rilevato che la domanda cautelare non appare assistita dal  fumus boni iuris posto che gli argomenti addotti dall’appellamte non sono idonei a scalfire, ad una sommaria delibazione propria della presente fase, l’impianto  motivazionale  del provvedimento  adottato  dal  Comune appellato, con riguardo ai presupposti di fatto  posti  a  fondamento degli atti impugnati, in relazione ai profili della sussistenza e della gravità degli inadempimenti contestati, afferenti sia  a  profili contrattuali sia ad aspetti gestionali, e alla effettiva riconducibilità dei fatti in concreto contestati alla ricorrente alle  ipotesi  contemplate nella Convenzione  di concessione ai fini  della  pronuncia  di decadenza  o di risoluzione  del rapporto  concessofio. Rilevato che la valutazione in ordine all’insussistenza del prescritto fumus incide anche sul giudizio relativo al  periculum in mora, poiché, nel bilanciamento dei contrapposti interessi, appare prevalente quello del Comune a conseguire la piena disponibilità dell’area pubblica oggetto di concessione in considerazione delle gravi e ripetute inadempienze contestate alla ricorrente”.

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4 commenti

  1. Mi permetto di commentare il presente articolo, poiché ho letto in altri articoli, qualcuno che sosteneva che quest’amministrazione non si sta occupando della legalità, ebbene ma questa come me la chiamate. Finalmente hanno posto termine al nepotismo che danni regnava con la vecchia amministrazione che si comportava “chi figl e chi figliastr”. Ora si é posto un freno a tutto ciò con il sindaco che di amminisrativo ne mastica e sa quando una causa ha un fondamento e quando no, ciò significa non sprecare il danaro pubblico con cause a perdere tempo e con costi elevati che sono a danno dei contribuenti che in questi anni hanno versato tasse per pagare le scellerate scelte di un amministrazione che affidava incarichi a chi, non solo non vive a Pietramelara, ma che non si é mai compreso se fosse un avvocato amministrativista, civilista o penalista visto che nelle aule di giustizia salta dal penale al civile all’amministrativo alle aule di udienze di lavoro. Ora mi domando come poteva il comune sperare di vincere una causa affidandosi a un tuttologo. Io credo che non si possa essere onnisciente e sinonimo prendo tutto ciò che mi viene proposto basta che guadagno, l’importante non é il risultato ma il mezzo. La mia domanda peró é ma quali mezzi? Doveroso lo sfogo dopo anni in cui abbiamo visto il comune soccombente su tutti i fronti.

  2. Questi della vecchia amministrazione hanno sprecato 10 anni che erano stati messi a loro disposizione da noi cittadini (anch’io li avevo votati). Stanno ora sprecando anche il tempo concessogli per stare all’opposizione occupandosi di quisquilie e cavilli tecnici che non interessano i cittadini. Spero che non continuino su questa strada. Sembra che il loro obiettivo sia quello di trovare un cavillo per mettere in difficoltà l’amministrazione attuale ma non dicono niente che possa servire a noi cittadini nel concreto. Fanno filosofia e filosofia ma di concreto non fanno nulla. Io gli consiglierei “….una vita in vacanza…” e non faranno altri danni.

  3. Adesso l’area mercato è diventata una discarica abusiva come tutto il paese. Invece di far crescere il paese fai la guerra a chi non ti ha votato.

  4. Ma come ? Il Comune non doveva prendere una lezione dai giudici? Adesso non dice più niente? Aveva fatto tutto l’arrogante il figlio dell’ex funzionario dell’ufficio tecnico che diceva che era pure laureato.