ALIFE – Il testimne Claudio Accarino neanche oggi si è presentato in aula. Doveva testimoniare nell’ambito del processo a carico di Pietro Sansone. Accarino era stato già assente altre volte. Così il giudice ha disposto, per la prossima udienza, l’accompagnamento coatto da parte dei carabinieri. Si tornerà in aula il prossimo mese di maggio quando saranno ascoltati altri testimoni. Una figura, quella di Sansone – difeso dall’avvocato Dario Mancino – che per quasi venti anni è stata praticamente rispettato e riverito da tutti: amministratori, politici e semplici cittadini. Davanti al suo ufficio c’era la fila, quasi ogni giorno. Ora, invece, sembra essere stato dimenticato di tutti. Pietro Sansone, ora in libertà, venne tratto in arresto oltre anno fa, per i reati di peculato e falso ideologico continuato in relazione a fatti commessi in Alife e Piedimonte Matese tra il 2007 e il 2010. Le indagini hanno preso inizio a seguito di notizie su presunte irregolarità amministrative e contabili perpetrate dal dirigente nell’esercizio delle sue funzioni.
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