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foto di repertorio

SCUOLA – Troppe promesse disattese, Renzi esce con le ossa rotte

SCUOLA – (di Nino Notargiovanni) Un mese “caldo” quello di febbraio si annuncia nel mondo della scuola. Attualmente “al palo”, quasi “stagnate”, tre situazioni che dovrebbero (per la credibilità di questo esecutivo) essere sciolte prima delle elezioni nazionali. In primis il rinnovo del contratto che vede l’ARAN, l’agenzia preposta per la trattativa, “miope” di fronte alle richieste dei sindacati; punto due il concorso riservato agli abilitati che doveva essere bandito a dicembre poi rimandato a gennaio e siamo quasi a marzo. “Dulcis in fundo” la compilazione del modello D3 quello relativo alla domanda ATA scaduta il 30 ottobre 2017. Questione contratto: il governo ha intenzione di chiuderla prima del 4 marzo. Non sarà facile. Mancano troppe risorse e la “befana” è già passata “portando” molta cenere e molto carbone. E poi i sindacati sono orientati a non firmare. Quindi, si va verso la “firma unilaterale” come prevede la legge Brunetta. Il governo in caso di mancato accordo potrebbe firmare (da solo!) ed “emanare” il nuovo CCNL. Renzi e “i suoi fratelli” (non Rocco) da una situazione del genere potrebbe uscire con le ossa rotte ed alimentare la protesta dei lavoratori della scuola. In via Delle Fratte a Roma stanno facendo salti mortali per giungere ad una conclusione positiva.

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