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Piedimonte Matese – Bocca della Selva, la “strana” storia dello chalet

Piedimonte Matese – Nei giorni scorsi lo Sci Club ha presentato domanda in comune per “continuare a gestire” lo “chalet” comunale. Proprio sullo chalet di bocca della selva, negli anni scorsi, c’è stata polemica per diversi aspetti. E quella dello chalet è una storia un poco “strana”.
Fu realizzato con finanziamento europeo in favore della ambito sociale, di cui il municipio di Piedimonte Matese è capofila, all’interno del progetto MontabilmenteMare. E’ una struttura composta da una sala e un bagno, utile per il ricovero dei disabili. Lo Sci club quale partner del progetto fu pagato per i servizi resi, incassando diverse migliaia di euro.
L’associazione ha continuato ad occupare ed utilizzare la struttura dello chalet, anche dopo la fine del progetto, pur senza alcuna autorizzazione scritta. Una gestione, pare, fatta sulla parola che suscitò, allora, numerose polemiche. Infatti “i soliti maligni” lamentavano che lo chalet venisse usato, impropriamente, a scopi commerciali come il nolo degli sci, delle ciaspole, lezioni di sci, passeggiate con guida. Addirittura anche per svolgere pranzi e cene private.
Poi arrivaro i lavori e con l’apertura del cantiere di Bocca della Selva, avvenuta alcuni anni fa, lo Sci Club fu costretto a lasciare l’immobile che, fino ad allora, gestiva senza alcun titolo.
Attualmente i lavori non sono ancora terminati, quindi il cantiere è ancora aperto. Allora perché lo Sci Club avanza domanda per gestire l’impianto?
Inoltre, recentemente, è avvenuta l’approvazione del regolamento per i beni comunali. Un regolamento che appare complicare notevolmente l’affidamento diretto di un bene pubblico, senza la necessaria evidenza pubblica.

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