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Vairano Patenora – Liceo da Vinci, il 50esimo anniversario è solo una “recita”. Il cattivo esempio della dirigente Cortellessa

Vairano Patenora – I festeggiamenti per il 50esimo anniversario della nascita del Liceo Leonardo Da Vinci di Vairano Scalo sembrano una farsa. L’anniversario, voluto dalla dirigente Erminia Cortellessa, appare farlocco. Potrebbe, al massimo, essere considerato poco più di una rappresentazione teatrale.
Infatti, la nascita dell’istituto come sede distaccata del Galileo Galilei di Piedimonte Matese avvenne nell’anno scolastico 1968/1969. E non nell’anno scolastico 1967/1968. Quindi il 50esimo anniversario del “da Vinci” di Vairano Scalo si compirà il prossimo anno scolastico. Non quello in corso.
Tutto certificato dalla documentazione raccolta e conservata (che alleghiamo in fondo) presso l’istituto Galilei di Piedimonte Matese dal quale, appunto, il da Vinci dipendeva nei primi anni di vita (fino all’autonomia).
La vicenda non è cosa da poco, non può essere semplicemente considerata un gioco, oppure, come una rappresentazione teatrale. Anche se per riuscita. Soprattutto perché si tratta di una scuola e come tale dovrebbe rappresentare l’emblema della legalità, trasparenza, lealtà e verità. Dovrebbe essere, sotto questi aspetti, l’esempio più forte per gli studenti che la scelgono.
Se un dirigente scolastico –  figura che dovrebbe rappresentare e difendere tutti questi valori – riesce ad “inventare” un anniversario che non esiste; se decine di ex studenti fanno finta di non vedere “l’errore”, rendendosi attori  di quella che appare una recita teatrale, allora c’è veramente da preoccuparsi per il futuro di centinaia di ragazzi.
Quale esempio possono trarre? Sicuramente non positivo!
Si può trarre l’esempio, purtroppo non positivo, che tutto può essere piegato alle proprie esigenze, alle proprie ambizioni, alla propria fantasia, tutto può essere mistificato.
Perché una dirigente scolastica è disposta a tanto?
Perché inventarsi una ricorrenza così importante, pur sapendo che, nei fatti, le cose stanno in modo diverso?
Quanti soldi sono stati spesi per la “recita” del 50esimo anniversario?
Come possono, tanti ex alunni, alcuni dei quali, oggi, validi professionisti, prestarsi a recitare il “copione” scritto da altri, senza battere ciglio?
Giovani e studenti hanno bisogno di esempi concreti, non di parole inutili.
Per questa ragione potrebbe convenire, alla dirigente Ermina Cortellessa, chiedere scusa e sospendere la “recita” del 50esimo anniversario che non c’è. Sembra, a molti cittadini, un atto dovuto verso la verità, la storia, ma soprattutto verso tanti studenti.

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