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RIARDO – La lettera della nipote alla nonna che non c’è più

RIARDO – “Cara nonna Rosina, si sente tanto la tua mancanza, sai? Mi manca così tanto quel tuo profumo fresco e i tuoi capelli argento sempre ordinati… So che non leggerai mai queste righe che ti sto scrivendo ma almeno spero che tu sappia che si sente forte la tua assenza. Perché ti sto scrivendo? Bella domanda … Ti scrivo proprio perché tra tante persone a cui potevo dedicare questa lettera ho scelto quella che è per me ancora un punto di riferimento; una persona importante per la mia vita. Perché quella forza che mettevi nell’affrontare ogni giorno di malattia, l’hai trasmessa a me. Tu ce la mettevi tutta e hai sopportato ogni cosa con il sorriso… Quel sorriso che, a ricordarlo, ancora mi fa venire i brividi. Mi ricordo di quando ti sedevi accanto a me, mi accarezzavi i capelli, ripetendo che amavi i miei ricci che però avrei dovuto tagliare, perché così lunghi non ti piacevano; mi prendevi le mani e parlavamo per ore. Io con te mi confidavo, tu sapevi come rassicurarmi e con la tua dolcezza mi davi riparo. Sai, spesso capitano quei giorni in cui tutto sembra troppo difficile da superare, quei giorni in cui vorresti mandare tutto all’aria; in cui vorresti spegnerti per un po’ e accendi la musica al massimo perché non vuoi sentire quello che dicono i tuoi pensieri. Ed è in quei momenti che tu mi manchi di più. Mi manca quel viso dolce e pacato che mi sorrideva, quella persona che si sedeva accanto a me e mi ascoltava per ore. Non sai come mi sento persa senza tutto questo; non sai quanti dubbi ho che non riesco a sciogliere e quelli che solo tu capivi. Ormai sono anni che non ci sei… Ma quando entro in quella casa sento ancora il rumore del cassetto che sbattevi per prendere le carte; sento l’odore delle caramelle che mi regalavi ;sento ancora rimbombare in quelle mura le parole delle favole che mi raccontavi. Rivedo ancora in quella casa la mia infanzia, volata via. E ammetto una cosa: ancora non trovo il coraggio ti prendere una tua foto e guardarla. Tutto, ormai, mi riporta a te. E, di sicuro, quando tristezza e dolore saranno troppo grandi verrò a confidarmi con te. D’accordo? Ma ti cercherò anche quando sarò felice, pronta per raccontarti tutto. Ti ringrazio. Grazie per essere stata mia nonna, una mia amica, il mio punto di riferimento. Grazie per aver reso bella la mia infanzia. Io ora devo andare avanti Veglia su di me, nonna. (Federica Cimmino)

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