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foto di repertorio

Piedimonte Matese – Furti, la protesta di un residente: altro che ladri. Siamo prigionieri delle fucilate dei compaesani

Piedimonte Matese – Un cittadino di Piedimonte Matese ci scrive (chiede di restare anonimo per ovvie ragioni) per manifestare tutto il proprio disagio e disappunto per gli effetti generati dalla psicosi dei furti. L’uomo, residente nella zona dell’ospedale del capoluogo matesino ci spiega che al calar del sole, lui e la moglie, sono costretti a restare chiusi in casa. Non per paura dei ladri – scrive – ma per evitare di diventare il bersaglio dei colpi sparati dai vicini. Sì, qui, alle spalle dell’ospedale – si legge ancora nel documento inviato alla nostra redazione – ogni tanto qualcuno, magari impaurito da qualche rumore sospetto, esce in giardino o dal balcone stesso, esplode alcuni colpi di fucile. Un gesto che viene subito emulato da altri residenti del posto. Un po’ come fanno i cani quando incominciano ad abbaiare di casa in casa, senza capire la ragioni vere del loro stesso abbaiare. Speriamo – conclude la lettera – che questa situazione di follia collettiva finisca presta e che il nostro paesello possa ritrovare la tranquillità perduta.

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