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ROCCAMONFINA – Cinghiali, edifici pericolanti e strade disastrate in via Cari, i residenti chiedono l’intervento delle autorità competenti

ROCCAMONFINA (di Antonio Migliozzi) – Via Cari, il borgo che congiunge internamente la Piazza di Roccamonfina con la frazione Gallo ed il Santuario dei Lattani giace ormai dimenticato. Questo è quanto ci è stato segnalato da alcuni residente del suddetto Borgo da più tempo ed in più occasioni. Oltre alla strada, completamente disastrata, proprio all’ingresso del borghetto è presente un edificio evidentemente pericolante (situazione segnalata più volte alle autorità), che, come se non bastasse, poggia sul fianco di un’abitazione acquistata e ristrutturata da poco, arrecandovi umidità e continue infiltrazioni, cosa che naturalmente mette in serio pericolo la staticità dell’edificio e dei passanti. Anche la natura, che in questa zona è meravigliosa, non porta la serenità tanto agognata dai turisti e da noi residenti”, ha dichiarato un residente del posto. “Difatti, già dalla primavera, l’intera area è invasa da cinghiali che banchettano indisturbati negli orti, nei castagneti, nei giardini e, molto spesso, anche per strada. E’ accaduto che alcuni di noi residenti, giustamente intimoriti dalle ‘bestie’, abbiamo dovuto attendere ore o addirittura cambiare percorso per giungere alle proprie dimore. I cinghiali, inoltre, con il loro “moto perpetuo” stanno sconvolgendo anche la morfologia del territorio, infatti gli antichi terrazzamenti hanno perso tutte le loro pendenze originali, situazione che potrebbe favorire anche un serio rischio idrogeologico”. Altra sorte è toccata all’antico lavatoio (che congiunge Via Cari al percorso giubilare), che ormai sembra essere abbandonato a sé stesso o, per meglio dire, alla dignità degli abitanti della zona i quali, a proprie spese, lo ripuliscono. “Sembra che chi di dovere se ne preoccupi solo in estate – ha continuato il residente – quando devia il percorso delle acque e la fontana resta completamente a secco. Dell’acqua che arriva nelle case della zona forse è meglio non parlarne proprio perché sono ormai tre anni che ha un forte sapore di ruggine ed è imbevibile”. Eppure, nonostante tutto, c’è chi ancora investe in quel borgo. I vecchi edifici, in alcuni casi quasi dei ruderi, continuano ad essere acquistati da forestieri che li ristrutturano o tenuti in vita solo dall’amore di chi in quel posto c’è cresciuto. Insomma, una situazione che oltre a tarpare le ali al turismo cittadino (il passaparola è più concreto dei proclami da “social”), crea pericoli concreti a chi vi transita ed ai proprietari degli stabili che pagano puntualmente i tributi alla città di Roccamonfina. I residenti sperano che gli enti preposti intervengano al più presto ed in maniera positiva nel riadeguare un borgo che potrebbe essere un vanto per Roccamonfina, ma temono che succeda come nel 2016, quando il comune si limitò a chiudere la stradina del borgo, a causa del rudere pericolante, impedendo ai legittimi proprietari anche l’accesso alle proprie abitazioni.