CASAPESENNA. Il boss dei Casalesi Elio Diana continuerà a guardare il cielo a scacchi in regime di carcere duro. Il 41 bis resta, infatti, la misura adottata per l’affiliato, il quale parrebbe esser capace, si legge nel parere della Suprema Corte, “di mantenere inalterati i collegamenti con l’organizzazione criminale di appartenenza”, se detenuto in un regime carcerario diverso dal 41 bis. La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione si è pronunciata dunque in merito rendendo noti i motivi a presidio dell’opportunità del carcere duro per l’esponente della cosca Schiavone, cosca verso la quale il Diana aveva un ruolo direttivo, essendo imparentato con il boss “Cicciariello”. La difesa presenterà ricorso.
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