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Sessa Aurunca – Rotazione del personale, il giudice boccia Tommasino e condanna il comune a sborsare oltre 2.000 euro (la sentenza)

Sessa Aurunca – Rotazione dei capoarea, il giudice del lavoro boccia Tommasino, annulla il provvedimento per quattro dipendenti e condanna il comune di Sessa Aurunca a pagare oltre duemila euro di spese processuali. Era il 20013 quando l’amministrazione comunale dell’allora sindaco Luigi Tommasino decise di attuare una prima fase di rotazione del personale, a loro dire in base al decreto anti corruzione. Una sorta di sperimentazione che penalizzò gli allora capiarea Luigi Rafanello che dal demanio venne trasferito alle manutenzioni, Antonio Sussulano che dall’urbanistica dovette passare a supporto al RUP dell’utilizzo del territorio, Valter Verrico dal RUP dell’utilizzo del territorio venne dirottato al demanio ed Aldo Trabucco che dal SUAP passò all’ufficio elettorale ed in seguito lasciò per il giudice di pace. Tale trasferimento venne concepito come una sorta di punizione verso i dipendenti in questione, anche perché segui una delibera di giunta che annunciava un seconda fase di rotazione mai attuata. I dipendenti in questione decisero, attraverso le loro sigle sindacali, di opporsi al provvedimento. Questa mattina la sentenza del giudice del lavoro del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Valentina Paglionico, che dichiara l’insindacabilità del comportamento del comune di Sessa Aurunca in quando: “diretto a limitare e ad impedire l’esercizio della libertà e della attività sindacale ai sensi dell’art. 28 della legge n. 300\1970, risultante dalla documentazione prodotta ed in violazione della normativa di legge richiamata“. La sentenza parla di: “annullare/disapplicare il provvedimento della giunta comunale con prot. 135 N.135|E.I. del 13/08/2013 nonché tutti gli atti connessi e susseguenti”. Ordina altresì: “l’amministrazione resistente alla cessazione del comportamento illegittimo e antisindacale, affermando l’obbligo della stessa di dare avvio dell’iter procedurale previsto dalla legge e di provvedere all’immediata assegnazione delle RSU trasferite nelle funzioni precedentemente svolte”. A tutto ciò si aggiunge una condanna alle spese processuali a favore dell’opponente che “liquida in complessivi 2.000 euro, oltre spese generali IVA e CPA come per legge con attribuzione”. Il primo cittadino Silvio Sasso commenta laconico: “gli effetti di una gestione improvvisata ancora pesano sull’Ente e sui cittadini”.

 

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