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Caserta / Sessa Aurunca – PD, Oliviero con le ore contate. Pronto un documento dei parlamentari a Renzi: ‘o lui o noi’

Caserta / Sessa Aurunca (di Gianni Del Monte) – Oliviero con le ore contate nel PD, pronto un documento degli istituzionali a Renzi: “o lui o noi”. Questa volta il consigliere regionale Gennaro Oliviero sembra aver  tirato troppo la corda che potrebbe  spezzarsi da un momento all’atro. Le Provinciali hanno lasciato sul campo morti e feriti tra cui il sindaco di Caserta Carlo Marino che, nonostante le liste a lui collegate hanno eletto ben 13 consiglieri su 16, ha clamorosamente perso la presidenza, conquistata dal sindaco di Pignataro Maggiore Giorgio Magliocca, destra allo stato puro. Che Magliocca a differenza di Marino ha condotto una campagna elettorale capillare, contattando i consiglieri comunali uno ad uno, è cosa vera, ma da qui a poter vincere con una sola lista collegata senza l’aiuto dei grandi big della politica casertana, è praticamente impossibile. Che i vari Bosco, Zannini o Piscitelli si siano prestati a questo gioco non è un problema del partito democratico, visto che devono rispondere solo a se stessi a meno che anche qui non interviene il governatore De Luca, cosa molto probabile, ma per ciò che riguarda Oliviero la questione politica è totalmente diversa. Lui è un esponente di spicco del Partito Democratico, partito che ha scelto alla guida della provincia il sindaco della città capoluogo. La guerra aperta al commissario provinciale, il Senatore Franco Mirabelli, lascia tanti dubbi sull’operato di Oliviero. La sconfitta di Marino avrebbe potuto far comprendere a Roma, dove ormai da sempre si decide la sorte di Caserta, che il commissario è inadeguata a guidare il partito. Tutto, quindi, lascia adito a sospetti sull’appoggio sottobanco di Oliviero a Magliocca. Ma stavolta le strategie di Gennaro Oliviero, che per mestiere fa il politico, potrebbero non essere state valutate attentamente. Se a tuonare contro lui è solo l’Eurodeputata Pina Picierno, unica colpevole dell’ingresso di Oliviero nel Pd, non fa rumore più di tanto, anche se a Roma riesce ad incidere e non poco, ma stavolta si sono ribellati anche gli altri istituzionali. Voci parlano di un documento da inviare a Renzi con apposto le firme di più di un consigliere regionale, più di un deputato, dove chiedono che se Oliviero non viene espulso dal Partito Democratico saranno loro ad abbandonarlo. Questo metterebbe Renzi davanti ad una scelta obbligata. Intanto i sindaci PD della provincia di Caserta hanno già sottoscritto un documento nel quale attaccano chi ha agito nell’ombra: “Come sindaci del Partito democratico vogliamo innanzitutto esprimere la nostra solidarietà al sindaco di Caserta Carlo Marino, affossato da un voto disgiunto al quale non riusciamo a trovare giustificazioni auspichiamo inoltre l’avvio di una riflessione seria nel centrosinistra e nel Pd affinché non accada mai più un episodio analogo. Chiediamo al commissario Mirabelli azioni chiare nei confronti degli autori del voto disgiunto, episodio di killeraggio politico senza pari”. Lo dichiarano in una nota congiunta i sindaci Annamaria Dell’Aprovitola (Carinaro), Nicola Tamburrino (Villa Literno), Marcello De Rosa (Casapesenna). “Abbiamo – aggiungono – sostenuto lealmente il sindaco di Caserta perché fermamente convinti della necessità di dover voltare pagina nell’amministrazione della provincia ma anche perché credevamo che quel progetto politico avrebbe potuto far ritrovare all’agro aversano, territorio difficile ma ricco di potenzialità, quella centralità persa negli ultimi. Segniamo, purtroppo, una inspiegabile battuta d’arresto le cui cause dovranno necessariamente venire alla luce senza essere ignorate. C’è bisogno di trasparenza nelle analisi e rigore nelle scelte. Lo dobbiamo fare per le comunità che amministriamo ogni giorno con grandi sacrifici e per far si che il Partito democratico in provincia di Caserta torni ad occuparsi di più dei problemi del territorio e meno dei posizionanti interni”.

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