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SANT’ANGELO D’ALIFE – Comune, lite per “l’eredità” fra sindaco e suo vice. Una fascia ambita anche da Iannarelli

SANT’ANGELO D’ALIFE – Lite furibonda l’altro ieri durante l’ultima riunione di maggioranza. Tra il sindaco Vittorio Folco e il suo vice Michele Caporaso sarebbero volate parole grosse. Pare che il primo cittadino non abbia gradito il fatto che Caporaso stia lavorando già da tempo alla formazione di una propria lista e lo avrebbe manifestato apertamente al cospetto dell’intero gruppo di maggioranza. Il vice sindaco, nonché assessore ai lavori pubblici, avrebbe reagito, dal canto suo, con altrettanta irruenza. Tra i due ne sarebbe scaturita una violenta lite verbale. Ma i problemi per la classe dirigente non finiscono qui. Nella vicenda si innesta anche il malcontento dell’assessore Domenico Iannarelli che ha più volte ribadito,  nell’arco dell’ultimo anno, la volontà di candidarsi a sindaco. Non solo. Iannarelli, anche l’altra sera, non ha perso occasione per esprimere il proprio dissenso in ordine alla candidatura a primo cittadino di Caporaso palesandolo al resto del gruppo poco prima dell’arrivo del vice sindaco. E in questo scenario Folco che farà? Tra i due litiganti in questo caso il terzo potrebbe non godere e restare fuori dal discorso legato alla fascia tricolore che egli tanto ama. Ma siamo sicuri che Folco lo accetti di buon grado? L’ultima lite dimostra di no. Tornando alla spaccatura in seno all’esecutivo, le continue assenze di Iannarelli – parte delle quali a onor del vero giustificate da problemi di salute – e alcuni suoi distinguo in sede di giunta e di consiglio hanno scavato nel tempo un solco sempre più grosso tra lui e il resto della maggioranza. La questione legata all’acquisizione da parte dell’ente municipale di palazzo Rivellini ne è un esempio. Anche se, secondo voci ben informate, sembra che Folco, unitamente a Caporaso, nonostante il diniego da parte di Iannarelli, vogliano proseguire per la loro strada e pertanto starebbero soltanto aspettando l’arrivo del nuovo segretario comunale per formalizzare l’acquisto, nonostante così come si sospettava, ad oggi, ancora non esiste un progetto su cosa si voglia fare dell’immobile una volta acquistato. Ma non è tutto. In realtà, la vera spaccatura tra Iannarelli e la coppia Folco – Caporaso si è consumata in merito alla vicenda legata al cimitero. Una vera e propria ossessione, ai limiti del morboso, per l’assessore Iannarelli. Durante l’ultimo civico consesso, infatti, quest’ultimo ha evidenziato la necessità di indire la gara avente ad oggetto l’ultimo lotto del cimitero comunale e, in secondo luogo, di provvedere alla distribuzione dei contributi ex L. 219/1981, tra l’altro, già oggetto di precedente assegnazione. A poco, evidentemente, sono bastate le rassicurazioni del sindaco Folco, il quale ha riferito di aver già dato mandato all’ufficio tecnico di relazionare sulla graduatoria e di approntare, insieme a Caporaso, il bando di gara per il lavori al cimitero. Ciò che non è mai andato giù a Iannarelli è stato proprio questa sorta di lassismo, di lentezza nell’approcciare tale tematica, mentre su altre questioni il sindaco e il suo vice hanno invece proceduto a vele spiegate per conto loro. Escludendolo e mettendolo letteralmente in un angolo come un pugile suonato. Che tra i due assessori l’idillio sia da tempo terminato lasciando il campo a forti contrapposizioni e a veti incrociati di ogni specie già si sapeva. Adesso, una nuova voragine potrebbe aprirsi incrinando i rapporti anche tra sindaco e vice sindaco. E questo sarebbe un elemento di novità. E’ evidente che di fatto la campagna elettorale sia già partita. Ma ipotizzare scossoni politici, tuttavia, appare irreale.  E’altrettanto chiaro, ad esempio, che nonostante Iannarelli sia diventato un corpo estraneo in seno alla maggioranza e da tempo sia stato messo ai margini dalle scelte politico amministrative, egli voglia proseguire la propria esperienza rimanendo incollato alla poltrona e sperando fino all’ultimo di portare “a casa” la realizzazione dei lavori al cimitero. Per dare un senso almeno ad una delle promesse fatte in campagna elettorale. Visto che ormai tutto ciò che attiene all’adozione del piano urbanistico comunale – altra sua promessa fatta ai cittadini – è già stato ampiamente affossato. Le zone rosse sono ancora tutte lì. E già questo potrebbe rappresentare un prezzo troppo alto da pagare in chiave elettorale.

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