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foto di repertorio

Teano – Allarme per la postazione 118 e il pronto soccorso, potrebbero restare senza medico. L’Asl finge di non sentire

TEANO ( di Antonio Migliozzi ) – Il 118 di Teano rischia di rimanere senza medico a bordo. Certamente il problema non riguarda solo il 118 di Teano ma bensì tutti i suddetti presidii della Provincia di Caserta, così come stabilito dall’Asl provinciale. Il problema nasce dalla mancata organizzazione nel corso degli anni, in quanto sin dall’anno 2000 non c’è stato più alcun “ringiovamento” di medici preparati per poter operare su un’autoambulanza, per cui in questi 17 anni si è verificato un naturale invecchiamento dei medici del settore, con pensionamenti e via dicendo. In questi anni, per sopperire alla mancanza numerica di medici che abbiano tutti i requisiti per poter operare al 118 si è dato ricorso a degli straordinari, con degli orari pazzeschi raggiungendo anche 12 ore di lavoro continuato. Adesso sembra che neanche questa scappatoia si possa più adottare, per cui ci si ritroverebbe con i presidii del 118 letteralmente dimezzati e con interventi aventi sull’ambulanza del medico a singhiozzo. Ma un altro dato molto importante vede il medico che si trova ad operare presso il Pronto Soccorso, nel momento in cui dovesse sopraggiungere una telefonata dovrebbe lasciare il suo posto di lavoro e mettersi sul mezzo insieme all’autista ed all’infermiere per raggiungere il luogo dove prestare il primo soccorso. Tutto questo con il rischio che in quelle ore potrebbe arrivare al Pronto Soccorso qualche paziente e non trovare il medico per le giuste visite. A questo punto più volte i medici del 118 hanno chiesto ai dirigenti dell’Asl un incontro per delle proposte, ma ad oggi non è giunta alcuna risposta. Se è vero che non si è nella possibilità di poter assumere nuovo personale medico, si potrebbe ovviare con delle convenzioni. Questa sarebbe una delle proposte che si vorrebbe porre ai vertici aziendali.  In tutto ciò, e la storia sembra ripetersi da sempre, ad essere più penalizzati sono i presidii periferici, proprio come quello di Teano, in quanto lontano dal più vicino Ospedale, il rischio per i pazienti che hanno bisogno di soccorso diventa sempre più grave. Purtroppo ancora una volta anche nella Sanità si ragiona come nella politica, facendo valere i numeri e non le persone, per cui l’Alto casertano, non avendo gli stessi “numeri” di cittadini / pazienti come quelli di Caserta, Aversa e via dicendo, soffrono maggiormente questa situazione. Ma come mai in altre province, così come in altre regioni, il problema è stato risolto senza arrecare danni né al Pronto soccorso e né tantomeno al 118? La domanda sembra essere molto chiara, mentre la risposta sembra non essere stata per nulla prodotta.

 

 

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