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Pietramelara – Sagra al borgo, Messina protesta fuori misura, e sfoggia cultura da “camionista”. La replica del sindaco Di Fruscio

Pietramelara – La sagra al borgo di Pietramelara non è piaciuta a Giuseppe Messina (e di questo uno può farsene anche una ragione); la delusione è stata talmente forte che ha scritto una lettera al sindaco (pubblicata poi su un forum di fb) per esternare le proprie critiche. Probabilmente Messina aveva buone intenzioni, probabilmente voleva fare una critica costruttiva. Purtroppo, però, si è lasciato trasportare “dall’entusiasmo” sfociando nell’offesa gratuita verso giovani ragazze che volontariamente stavano dando una mano, definendole “camioniste”.
Ha criticato inoltre l’uso del dialetto dimenticando che gli idiomi locali sono autentiche ricchezze che non vanno né abbandonate, né nascoste come qualcosa di cui vergognarsi. Anzio vanno esibite con forza perché danno il senso di appartenenza.
Però Messina nella sua critica pone in evidenza un problema che è comune a tante manifestazioni del genere: dietro una buona campagna pubblicitaria,  dietro a sapienti comunicasti stampa, alla fine, c’è poco  o nulla. Molto spesso comuni e organizzatori riescono a vendersi un prodotto che poi il visitatore non troverà o troverà solo in parte.
Tuttavia nulla a che vedere con le “camioniste” o l’uso corretto della lingua italiana, però. Insomma, criticare è un conto, offendere la dignità delle persone, è ben altra cosa.

La dura replica del sindaco Di Fruscio:
Un certo sig. Giuseppe Messina, al quale mi rivolgo, si è appellato al Sig. Sindaco di Pietramelara per muovere incomprensibili e generiche “accuse” (ndr per quanto leggo non trattasi di semplici critiche) addirittura lamentando l’uso del dialetto da parte di alcuni giovani nel corso della sagra.
A nostro modo, con impegno, sacrificio e tanta dedizione, lavoriamo tutti assieme, Sindaco, consiglieri, giovani, volontari, l’organizzazione della pro loco, per cercare di esprimere, al meglio delle nostre possibilità’ un omaggio al mondo contadino in cui, fortunatamente, siamo ancora immersi.
Quest’anno, per unanime giudizio, (fatta eccezione per la sua, e devo dire, molto personale valutazione) e’ fortemente migliorata la “presentazione” e la pulizia del borgo, e a soli due mesi dalla elezione della nuova amministrazione, c’è stata una  vera e propria rinascita di “attenzione” al decoro del luogo con impegno notevole profuso dal consigliere delegato Marco Izzo.
E’ senza dubbio migliorata la complessiva organizzazione della sagra, con la presenza di stand sulla cultura contadina (come anche qualche foto ha evidenziato, mostrando vari oggetti della cultura materiale), e, fortunatamente, ciò per una programmazione puntuale che non ha lasciato quasi nulla all’improvvisazione; non si comprende in cosa sarebbe dovuta consistere la “fantomatica cultura contadina” che, come i nostri nonni ben sapevano, includeva ampiamente anche la danza, più o meno preannunciata. Tutto questo che molti hanno apprezzato, e’ stato possibile grazie al sacrificio di tanti giovani, e di ragazze bellissime e gentili, che nonostante la loro innata eleganza, hanno lavorato come camioniste (per ripetere una sua espressione usata da lei in maniera volgare) e senza neppure avvalersi di ben più comode ricetrasmittenti, che a nostro parere, avrebbero snaturato il clima di festa secondo la tradizione.
Il cibo buono, gustato nel cuore di un centro storico, bellissimo e suggestivo, naturalmente privo di grandi spazi, ci fa “perdonare”, da anni, il fatto di non avere luoghi adeguati ad alloggiare tavoli e sedie sufficienti per tutti.
Per noi questa “sagra paesana” e’ il nostro “evento” al quale lavoriamo instancabilmente, specie tanti giovani, la pro loco, e le associazioni, che ringrazio, di cuore e con sentimento di affetto sincero.
Anche se per lei e qualche ex amministratore non sarà una sagra “perfetta” per noi, la festa del borgo, resta sempre un modo per omaggiare il mondo contadino e per la riscoperta delle nostre radici. Lavoreremo ancora meglio l’anno prossimo, probabilmente anche per merito di nuovi stimoli, tra i quali vogliamo iscrivere anche il suo, caro sig. Giuseppe.
Abbia però una sola certezza: le sue accuse da anacronistico “censore” non scalfiranno l’entusiasmo e l’amore per il nostro Paese, che avrà sempre una nuova occasione per fare di più e meglio. Non so quanto si possa dire lo stesso per lei. A mio giudizio avrebbe fatto bene a documentarsi prima di parlare “a caso” ed esprimersi in maniera più “urbana” specialmente nei confronti di giovani ragazze. Un’occasione persa che spero non mancherà di cogliere in futuro. (Cordialità.  Il Sindaco di Pietramelara, Pasquale Di Fruscio)

Ecco la protesta di Giuseppe Messina:

Sig. Sindaco di Pietramelara, non dico l’inglese ma almeno l’italiano!
Omaggio al mondo contadino?
Disorganizzazione, niente stand sulla cultura contadina (ad esempio gli oggetti della cultura materiale), niente wc (ma chi li ha autorizzati?). Improvvisazione commerciale; di cultura contadina neanche l’unghia dei piedi; danze preannunciate? Solo un’accompagnatrice vestita da danzatrice (bellissimi orecchini) e la tammurriata suonata con i tamburelli. Incredibile!
Belle ragazze che gestivano l’afflusso alla torre ma appena aprivano bocca per comunicare tra di loro, sembravano delle camioniste. Pare che hanno inventato le ricetrasmittenti ma a Pietramelara la notizia non è ancora giunta.
In ogni caso il vociare (lingua italiana? Neanche a parlarne) non ha sortito alcun effetto ai fini della regolazione del flusso sulla torre.
Cibo buono ma tavoli e posti a sedere assolutamente insufficienti.
Una sagra paesana mascherata da evento paesologico, pur in un contesto bellissimo e con cibo molto saporito.
Quale sagra “perfetta” e omaggio al mondo contadino come preannunciato da certa stampa.
Un’occasione persa.

 

 

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2 commenti

  1. Messina arritirt ca ne cosa p te.

  2. Ma chi é questo Messina. Io non l’ho mai visto in televisione e se lo sento un altra volta nominare é la seconda volta. Per me sbagliano quelli che lo sentono pure.